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Piaghe che bruciano

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È viva la carne,
putrida e sanguinante,
di una piaga perenne
che affligge il mondo.
L’istinto omicida dell’ uomo
non si placa.
Indomito ignora
i battiti ansimanti di un cuore sensibile.
Li soffoca con il cuscino dell’indolenza,
li narcotizza con una pezza imbevuta di perfidia,
li trafigge con la lama appuntita dell’odio.
Quei battiti sempre più fiochi,
impercettibili,
gemiti inascoltati e disperati.
Quei battiti mescolati
alla ferita sanguinante di un cuore lacerato,
al costato aperto di Nostro Signore,
al suo grido disperato nell’ora dello spirare.
Piaghe che bruciano,
come cosparse di sale,
come ossigenate dal veleno dei nostri peccati,
come emaciate dalla nostra indifferenza.
Sordi, codardi, perfidi, malvagi.
Odiate voi stessi e il vostro perbenismo.
Colletti bianchi che maneggiate denaro e potere.
Che pensate di distribuire ricchezza.
Illusi!
Voi siete come fantocci al servizio
di un antico e consolidato potere occulto:
l’onnipotenza, delirio totalitario.

 Arcangelo Galante - 15/09/2018 09:21:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Osservazioni e considerazioni poetiche che ben delineano i contorni di una situazione attuale, vissuta sulla pelle da ciascuno di noi, come una piaga bruciante, difficile a cicatrizzarsi.
Amaro risulta lo sfogo dell’autore, comunque condivisibile, nei riguardi di una società malsana, ove, il delirio totalitario prevarica ogni limite, anche quello dell’umana decenza.
È stato un piacere averti letto, gentil poeta!

 Salvatore Armando Santoro - 14/09/2018 22:11:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

Una significativa poesia che esalta e santifica il lavoro umile del contadino che è il solo a produrre ricchezza vera che ha più valore del denaro.

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